La manifattura additiva: cos’è e a cosa serve

Manifattura additiva: cos'è e a cosa serve

Un focus su questa tecnologia per la produzione di componenti di vario tipo (metalli inclusi)

Chi opera nel mondo dell’industria, solitamente, nutre una certa curiosità nei confronti di tutte le tecnologie che mirano a ridurre gli sprechi, a rendere il lavoro più sicuro e, in generale, a ottimizzare i processi produttivi, come ad esempio la sbavatura robotizzata. Tuttavia, è possibile che tu desideri conoscere meglio una delle tendenze più rilevanti degli ultimi tempi in campo industriale, ovvero la manifattura additiva (o, produzione additiva).

In questo articolo ti spiegherò in maniera semplice e chiara in cosa consiste questo tipo di tecnologia e quali sono i suoi vantaggi.

Cosa si intende per manifattura additiva

Capita spesso che questo modello produttivo venga associato alla stampa 3D, tecnologia salita alla ribalta negli ultimi anni ma presente in vari comparti industriali a partire dagli anni ’80. Beh, indubbiamente le stampanti 3D sono in qualche modo sinonimo di manifattura additiva; tuttavia è più corretto utilizzare quest’ultimo termine per identificare un insieme di tecnologie (in alcuni casi molto diverse tra loro) adottate per la costruzione di componenti, prodotti finiti o semilavorati mediante un unico principio.

Di fatto, la produzione additiva si differenzia dai metodi tradizionali di formatura dei materiali (metalli, plastiche, ceramiche) per la generazione di vari strati in riferimento a un modello digitale. Si tratta, dunque, di una tecnologia diametralmente opposta a quelle più classiche come la fresatura o la tornitura in cui, per dar forma a un oggetto, il materiale non viene aggiunto ma rimosso in maniera meccanica da un blocco informe.

Rientrano tra le tecniche di manifattura additiva lavorazioni come la sinterizzazione laser, la stereolitografia e la FDM (modellazione a deposizione fusa).

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Quali sono i vantaggi della manifattura additiva

Utilizzate per svariate applicazioni fin dagli anni ’90 (prevalentemente nel settore automotive), le tecniche di manifattura additiva garantiscono significativi vantaggi. Vediamo quali sono i principali.

Uno dei maggiori benefici che si ottengono con le tecnologie di produzione additiva è il risparmio di tempo. Le tempistiche necessarie a formare prototipi e oggetti di qualsiasi materiale sono notevolmente inferiori rispetto a quelle tradizionali precedentemente citate; di conseguenza, risultano più convenienti anche gli altri aspetti legati a filo diretto con il Time to Market.

La manifattura additiva è adattabile a diversi campi di applicazione e, quindi, a numerosi materiali. Di fatto, con questo modello di formatura è possibile realizzare componenti di qualsiasi tipo per i settori più disparati, dall’industria automobilistica all’aerospaziale, dall’alimentare alla sanità. Inoltre, poiché la creazione dei componenti avviene per strati, non vi è alcun spreco di materiali.

Stampa 3D metalli

Un altro vantaggio sostanziale della produzione additiva consiste nella possibilità di eseguire realizzazioni con un livello di precisione estremo, caratteristica molto utile nei casi in cui le geometrie e i dettagli richiesti dal cliente sono particolarmente complessi.

Questi vantaggi, tuttavia, sono ottenibili anche senza il ricorso a queste tecnologie, il che è un’ottima notizia per chi opera nel settore della fonderia. Nella realizzazione di molti componenti metallici, infatti, non è possibile ricorrere alla manifattura additiva, specialmente se si ha a che fare con produzioni in serie.

Ok, ma come faccio a ridurre le tempistiche di lavorazione e ottimizzare la produzione a livello qualitativo se utilizzo tecniche di fusione e pressofusione nella mia azienda?

Se ti stai ponendo questa domanda, continua a leggere: ora ti spiegherò quali sono i benefici che otterresti passando all’automazione della finitura e sbavatura dei metalli.

Come ottenere ottimi risultati senza la manifattura additiva

Nella produzione di pezzi metallici mediante fusione, uno dei passaggi più problematici è quello della finitura. Questo è risaputo. Rimuovere le bave, gli spigoli e le altre imperfezioni che si presentano sui pezzi fusi negli stampi è un compito difficile se a svolgerlo sono gli operai.

Con tutta l’esperienza, la bravura e la serietà di cui essi possono disporre, nulla può impedir loro di incorrere in cali fisiologici dovuti a fattori come stanchezza, distrazione e stress. A prescindere da queste situazioni, che portano a commettere errori di valutazione e, di conseguenza, a pezzi difettosi e sprechi di materia prima, un operaio non può garantire un tempo ciclo standard.

Questo porta a ritardi nelle consegne, all’impossibilità di standardizzare la produzione e a garantire al cliente l’assenza di imprecisioni (anche se minime) nei pezzi realizzati.

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È per questa ragione che una fonderia moderna – a maggior ragione in un periodo storico come questo – non può più fare a meno di affidarsi alle macchine per la sbavatura per fonderia automatizzate. I robot consentono di svolgere tutte le operazioni di taglio e finitura con estrema precisione sia nella qualità sia nelle tempistiche. Il tutto all’insegna della massima sicurezza per gli operai.

I moderni impianti per la sbavatura robotizzata lavorano in un ambiente isolato, mettendo gli operatori al riparo da qualsiasi rischio di infortuni e incidenti.

In conclusione

Hai intenzione di correre ai ripari di fronte all’incalzare della concorrenza straniera a basso costo che sta mietendo numerose vittime tra i tuoi competitor? La robotica industriale per fonderia è la soluzione di cui hai bisogno e questo è il momento giusto per investire. L’automazione, infatti, è tra le tecnologie abilitanti di Industria 4.0, piano europeo di ottimizzazione industriale che prevede numerose agevolazioni e incentivi.

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Autore: Roberto

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