Meccanica e automazione industriale: gli ultimi traguardi del settore
Ecco come i robot hanno conquistato definitivamente il mondo dell’industria
Se sei attivo nell’industria è probabile che tu sia curioso di sapere quali sono le nuove tecnologie che stanno aiutando le aziende a perfezionare i processi produttivi. L’automazione è certamente una delle più importanti e in questo articolo ti parlerò del suo ruolo e dei progressi compiuti in tale ambito negli ultimi anni.
Andiamo per ordine e vediamo cos’è l’automazione.
Cosa si intende per automazione industriale
Fin dalla sua nascita, il settore dell’industria è stato costantemente interessato dal progresso e dall’introduzione di tecniche e strumenti volti a migliorare le condizioni lavorative, ad abbattere tempi e costi di produzione e a generare un aumento della qualità e della quantità dei prodotti.
L’automazione, per come la intendiamo oggi, è il processo lavorativo affidato a macchinari in grado di svolgere in maniera autonoma diversi tipi di mansioni nel ciclo produttivo industriale. È giusto dire, però, che un primo esempio di automazione industriale lo si è avuto con la macchina a vapore.
Questo mi porta a integrare la definizione precedente con un’ulteriore precisazione: l’automazione è nata con un obiettivo ben preciso, ovvero risparmiare all’uomo i lavori duri e ripetitivi che ne mettono in pericolo la salute e l’incolumità.
Concettualmente, tale principio non è cambiato; tuttavia, al giorno d’oggi, quando si parla di automazione industriale ci si riferisce prevalentemente ai robot. Questi dispositivi, infatti, svolgono lavorazioni faticose e pericolose per l’uomo, e lo fanno senza che sia necessario un suo intervento o, comunque, con un intervento minimo.
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Chiarito il significato di automazione industriale, voglio farti un breve resoconto della crescita e dell’implementazione dei robot nell’industria moderna, partendo dalla loro prima comparsa.
La meccanica e l’automazione industriale: i progressi nella storia
I primi robot per l’industria sono nati nel secondo dopoguerra: una data storica per l’automazione industriale è sicuramente il 1961, anno in cui la General Motors, nota casa produttrice di automobili americana, ha inserito nel proprio stabilimento un modello di braccio robotico sviluppato sul prototipo dell’invenzione dei due ingegneri Joe Engelberger e George Devol.
Sebbene questo modello di robot (chiamato Unimate) fosse abbastanza primitivo, per quei tempi si trattò di una vera e propria rivoluzione tanto che, negli anni a venire, diverse case automobilistiche seguirono l’esempio di GM.
Un’altra tappa importante nello sviluppo dell’automazione industriale è rappresentata dall’invenzione del robot SCARA, capace di lavorare su quattro assi di movimento. Dal 1981, anno della sua nascita, questo modello di robot ha dato il via a un processo di automazione industriale che ha riguardato settori diversi dall’automotive.
Lo SCARA, infatti, è un tipo di robot concepito per le operazioni pick & place e, ancora oggi, viene usato per l’assemblaggio di componenti meccaniche o per l’inscatolamento.
Nei decenni successivi sono nati nuovi modelli di robot, come quelli antropomorfi, cartesiani e collaborativi, che hanno consentito all’uomo di ottimizzare progressivamente la produzione. Oggi, grazie a funzionalità sempre più specifiche frutto dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, si è arrivati a un modello industriale in cui l’automazione rappresenta una tecnologia in molti casi irrinunciabile.
L’automazione industriale oggi: come viene sfruttata
Uno degli esempi più lampanti del progresso della robotica sono i robot collaborativi, figli dei robot antropomorfi ma progettati per assistere l’uomo nei lavori di precisione. Non posso fare a meno, però, di focalizzare la mia attenzione sugli obiettivi raggiunti dalla robotica industriale per la fonderia.
I robot antropomorfi di ultima generazione consentono di svolgere in maniera puntuale e precisa lavorazioni tipiche della fase post fusione, ovvero smerigliatura, taglio delle materozze, carteggiatura e nastratura.
L’automazione della finitura e sbavatura dei metalli consente di ottenere risultati impensabili con la sbavatura manuale, ormai obsoleta. I robot eseguono le lavorazioni superficiali sui metalli con un livello di precisione tale da garantire una percentuale pressoché nulla di pezzi difettosi e conseguente spreco di materiale.
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Ma, come è possibile tutto ciò? Beh, non solo grazie ai progressi della meccanica, grazie ai quali i bracci robotici sono sempre più fluidi nei movimenti, ma anche grazie ai potentissimi software che ne guidano le azioni.
Non solo: con la sbavatura robotizzata è possibile regolarizzare i tempi ciclo e risparmiare agli operai un lavoro logorante e colmo di rischi per la salute e l’incolumità fisica.
In conclusione
Noi di Trebi siamo attivi in questo settore da più di trent’anni e disponiamo di un team di progettisti e ingegneri in grado di realizzare isole robotizzate per la sbavatura in fonderia a misura di cliente. Tutti i nostri modelli standard, infatti, sono progettati per essere flessibili e adattabili alle specifiche esigenze di ogni fonderia in base ai metalli trattati, alle dimensioni dei componenti prodotti e alle geometrie richieste dal cliente.
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Autore: Roberto